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Raku (Raku-yaki 楽焼) è una tecnica giapponese per la produzione di ceramiche. Il termine giapponese raku significa piacevole, gioia di vivere. L’origine del raku è legata alla cerimonia del tè: un rito il cui oggetto più importante era la tazza, che doveva poter essere contenuta nel palmo della mano e che gli ospiti si scambiavano l’un l’altro. L’invenzione della tecnica raku risale all’epoca Momoyama (XVI secolo d.C.), da un artigiano, Chojiro, che la sviluppò per poter più facilmente creare le ciotole per questa cerimonia. Nel diciottesimo secolo il raku si diffuse anche al di fuori del Giappone.

TECNICA
L’effetto decorativo, con riflessi metallici e cavillatura, l’originalità del processo, fanno del raku una tecnica decisamente emozionante, che stravolge il metodo ceramico classico. Durante il processo raku il pezzo subisce un forte shock termico, quindi è necessario utilizzare un’argilla robusta e refrattaria che ha al suo interno della chamotte (granelli di sabbia) che diminuisce il grado di contrazione, evitando così la probabilità di frattura. Il pezzo in argilla refrattaria bianca dopo esser stato modellato viene biscottato (cotto) una prima volta a 1000 °C; dopo di che avviene la decorazione in cui vengono utilizzati ossidi o smalti, quindi viene effettuata la cottura in un apposito forno dove la temperatura sale a 900-950 °C. Quando il colore diventa lucido e il pezzo è incandescente il forno viene aperto e l’oggetto viene preso con apposite pinze e depositato in un contenitore di metallo pieno di materiale combustibile o terra tra trucioli, segatura ecc. che oltre a bruciare soffoca anche il pezzo, provocando una grossa riduzione. L’oggetto viene poi estratto nuovamente e immerso nell’acqua, dopo di che viene pulito per eliminare i segni della combustione e per far emergere i metalli in tutta la loro iridescenza e brillantezza. Il processo di riduzione cambia in base a una serie di variabili: il combustibile, il tempo di contatto con l’ossigeno, la copertura - totale o parziale - dell’oggetto per cui ogni oggetto è unico, particolare e irripetibile.


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